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24/06/2021   SABBA
  ''Più passano gli anni, più mi scopro megalomane!''

È uscito “LOOP”, il nuovo singolo di SABBA, cantautore reduce da un’incoraggiante esperienza internazionale con TheSuper4 insieme ai quali ha conquistato XFactor Romania, arrivando in finale.

Hai da poco pubblicato il tuo nuovo singolo “Loop”. Aiutaci a definire la musica che incontriamo in questo brano… ''Una preghiera, un inno, un messaggio di rinascita in forma pop, ma colorato di blues, rock e soul music''.

Questo singolo anticipa un lavoro più ampio? Se sì, qualche anticipazione? ''Questo singolo rientra nella pubblicazione, anno dopo anno, di una serie di singoli da solista, dopo “Sparami”, “Tutto e Subito”, “Standby”, “Borderline” e il mio edit di “Sarà Così”, omaggio a uno dei primi artisti con cui ho collaborato, Franco Del Prete, autore della canzone per la voce di De Crescenzo''.

Sei di Napoli. Che rapporto hai con le radici, con l’appartenenza a un luogo? ''Posso solo dire che più ho viaggiato, più ho riscoperto un legame viscerale con il mio territorio, le mie viscere, la mia terra, le mie tradizioni. Non è un caso se una delle prime canzoni cantante insieme ai TheSuper4 recentemente a XFactor Romania sia stata “Caruso”, omaggio a Dalla, per sua stessa ammissione, mezzo napoletano, nel senso che amava la nostra cultura e la nostra musica in maniera viscerale''.

Quando registri, pensi all’impatto che il brano avrà su un palco? ''No. Ma quando sono sul palco, penso all’impatto che la mia musica deve avere. Viene concepita sempre per essere resa in maniera potente e in qualche caso, se mi è concesso, epica. Più passano gli anni, più mi scopro megalomane!''.

Hai degli artisti di riferimento su tutti? ''I grandi cantautori italiani del passato e del presente. La black music in generale. Ma nasco con una forte passione per il blues e la soul music''.

Sei reduce da esperienze bellissime come The Winner Is o X Factor Romania. Che ricordi conservi? ''Meravigliosi. In entrambi i casi, mi sono sentito rinato, rinvigorito. Ho acquisito coraggio e fiducia in me stesso. Credo che faccia bene uscire dalla propria comfort zone ogni tanto e confrontarsi col resto del mondo. Non perché ne sia uscito più o meno vincitore, ma perché se impari a goderti il viaggio, l’esperienza sarà sempre positiva. Se vinci, buon per te, se perdi hai imparato una nuova lezione. Non esiste competizione nella musica, ma esiste una cosa meravigliosa che si chiama condivisione. Ed è per questo che ancora vale la pena farlo''.

Sempre più frequentemente si discute del rapporto fra musica e social: per molti artisti emergenti, Facebook, Instagram, Twich rappresentano una grossa opportunità per raggiungere un maggior numero di persone. Quale rapporto hai con questa realtà? ''Maniacale. Ma solo coi social che presiedo (Facebook e Instagram in primis). Maniacale nel senso che sono molto presente. Ma da anni ho smesso di seguire regole e consigli. Si sono già impossessati della mia quotidianità, non posso far sì che si impossessino della mia identità. Il grande rischio è quello, perdersi dietro l’idea che gli altri hanno di te e dimenticarti chi sei veramente. È anche per questo che qualche anno fa in una reuniuon con Gli Incensurabili ho scritto “La chiamano libertà”, un dissing con l’algoritmo''.

Progetti per l’estate? Qualche live in vista? ''Una serie di To Be Announced che verranno pubblicati a tempo debito sulle mie pagine. Ad ottobre pare che sia ufficiale invece New York, dopodiché si spera di girare con TheSuper4, a partire dalla Romania, che ormai è nel nostro cuore''.