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09/07/2021   LA MALCOSTUME
  ''Non sono i kilometri di distanza che ti salveranno dai tuoi problemi...''

''Dove credi di andare?'' è il primo singolo de La Malcostume, ma è anche la domanda che chiunque abbia un sogno o un obiettivo nella vita prima o poi si sentirà fare. Che sia semplicemente scappare dal proprio passato, dalla propria famiglia o dalla propria terra, o che sia invece cambiare vita e iniziare a fare quello per cui si è nati e che ci tiene vivi: in entrambi i casi ci saranno ostacoli che fanno venir voglia di arrendersi e adagiarsi nell’abitudine e nella comodità della routine quotidiana. A volte sono le altre persone che sembrano far di tutto per impedire la felicità altrui, a volte invece sono vincoli nati direttamente nella nostra testa, nelle nostre insicurezze, che ci portiamo dietro da sempre.

Hai voglia di raccontarci un po’ chi sei? ''Mi chiamo Marco Cardona, ho 30 anni, originario di Molochio (provincia di Reggio Calabria), ma già da 13 vivo e lavoro a Bologna. Già da quando ero un ragazzino, giù in Calabria, ho iniziato a suonare e cantare con i miei amici, quindi la musica mi accompagna praticamente da sempre, anche perché in famiglia se ne è sempre ascoltata tanta. A Bologna, dopo 3 anni di studio di musica moderna alla Music Academy e ancora più anni passati a suonare in band del territorio, ho deciso di iniziare questo nuovo percorso da solista, in modo da poter esprimere liberamente al 100% le idee e sperimentazioni musicali che avevo in testa''.

Come è nata l’ispirazione per il tuo singolo d’esordio? ''Credo di aver semplicemente raccontato la mia vita, il mio vissuto, i pensieri che avevo in testa. Il testo di “Dove credi di andare?” è quasi integralmente auto-biografico. A 17 anni sono scappato dalla mia terra d’origine, la Calabria, per andare a studiare e vivere a Bologna, dove ancora oggi vivo. I motivi di questa mia emigrazione sono ovviamente tanti, ma credo che quello fondamentale sia l’incompatibilità tra il mio carattere e le mie aspirazioni da un lato, e quello che quella terra poteva offrirmi dall’altro lato. E’ evidente però, d’altro canto, che, dopo tutti questi anni lontano dai luoghi della propria infanzia, uno un bilancio provvisorio inizia a farlo, e magari inizia a capire che forse non si può davvero scappare integralmente dai fantasmi del proprio passato, e che, anzi, scappare non è proprio la soluzione migliore, perché i rapporti che rimangono sospesi e irrisolti uno se li porta dentro a prescindere dal luogo fisico in cui si trova. Da qui la domanda che dà il titolo al singolo nonché il messaggio che vorrei trasmettere: non sono i kilometri di distanza che ti salveranno dai tuoi problemi...''.

Che cosa ascolti quando non sei impegnato nella creazione di un nuovo pezzo? ''Ascolto sempre nuova musica (in media, anche 3-4 nuovi album al mese), perché mi piace continuare ad allargare sempre più la mia cultura musicale, anche per assimilare sempre nuovi influssi ed idee, senza limiti di genere, geografici o temporali. Ultimamente sono abbastanza in fissa con Kamasi Washington ed il suo jazz così “scenografico”, quasi da colonna sonora, con potenti influssi morriconiani, ma anche della tradizione black come Marvin Gaye. Poi c’è Cosmo, che per me rimane un punto di riferimento per la sua capacità di combinare le strutture del pop, i testi dell’indie e le sonorità del rave party techno. Infine, ultimamente ho apprezzato il duo di DJ francesi Polo & Pan, con la loro musica così delicata e lasciva, da ballare ma con tutti i muscoli del corpo rilassati''.

Che cosa possiamo aspettarci dal futuro de La Malcostume? ''Mi sto già organizzando per la registrazione del secondo singolo, che conto di far uscire (insieme al relativo videoclip) entro l’anno. Sento una forte urgenza espressiva, se potessi pubblicherei quasi una canzone al mese, ma ovviamente ci sono limiti di budget da rispettare! L’importante è comunque non fermarsi mai!''.