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22/07/2021   LUCA MENEGHELLO
  ''Lavorare rispettando i propri spazi ma valorizzando le idee dell’altro...''

Luca, il tuo nuovo album "Crossover" è un lavoro a quattro mani con il pianista Michele Fazio. Come lo avete immaginato, costruito e quanto vi ha dato questo lavoro? ''''Crossover'' nasce da un’idea semplice: unire le nostre affinità musicali per creare un nuovo mondo musicale. Ognuno portava le sue idee e insieme cercavamo di svilupparle fino a trasformarle in brani veri e propri. In un secondo tempo ci siamo uniti ad Alex Carreri e Martino Malacrida per sentire il risultato in quartetto. Abbiamo anche fatto qualche concerto prima di entrare in studio in modo da avere una certa intesa sulle esecuzioni, il resto è venuto da sé. Lavorare in questo modo rende più “fresca” la tua musica e ti arricchisce in quanto ognuno di noi ha un approccio diverso alla composizione e ciò ti porta a cercare di unire i due mondi musicali senza “violentare “ la propria visione''.

Nelle 8 tracce le vostre personalità e strumenti entrano in armonia senza che l'uno prevalichi l'altro. Com'è lavorare con un altro leader in formazione? ''Mi fa molto piacere che si senta questo. Penso che la base sia l’interesse di voler collaborare insieme visto le affinità che abbiamo in comune, un po’ come in un rapporto di coppia, sempre rispettando i propri spazi ma valorizzando le idee dell’altro portando il proprio contributo''.

Con voi ci sono anche Carreri e Malacrida alla sezione ritmica. Perché avete scelto loro e quanto sono stati importanti per la riuscita di ''Crossover''? ''La scelta della sezione ritmica è stata molto accurata. Martino Malacrida ha una spiccata intuizione per quanto riguarda l’improvvisazione e in questo caso cercavamo un batterista con questo tipo di approccio. Alex Carreri ha un suono molto definito e che si sposa bene con le timbriche di Martino, due fantastici musicisti con cui abbiamo legato da subito''.

Passiamo a te: la tua carriera è lunga, ricca e piena di belle cose. Quali i ricordi migliori del tuo percorso? ''Sicuramente la mia collaborazione con Mina Mazzini che va avanti da oltre 15 anni e che mi ha permesso di essere conosciuto anche al grande pubblico. Tutti gli artisti con cui ho collaborato mi hanno lasciato qualcosa e mi auguro sia stato altrettanto per loro''.

Il futuro invece cosa ti riserverà? Hai già nuovi progetti in cantiere? ''Ho in progetto un mio nuovo album, non so ancora se di sola chitarra. Ogni tanto sento l’esigenza di fare il punto della situazione, d’altronde esistiamo per questo''.

Com’è il tuo rapporto con il pubblico quando lo incontri ai concerti? ''Incontrare il pubblico ai concerti è sempre molto entusiasmante, un momento di scambio durante la serata ed anche dopo. Ti dà il senso di quello che stai facendo''.

Chiudiamo proprio chiedendoti come hai vissuto il lunghi mesi lontano dal palco e come stai vivendo questa ripartenza tanto attesa? ''Devo dire che considero questo momento estremamente complicato come un’opportunità per fermarsi, guardarsi dentro e capire in quale direzione andare. All’inizio un po’ disorientante ma comunque prezioso per fare leva sulle proprie risorse interiori e, perché no, mettersi alla prova''.