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13/12/2013   SWELL99
  'Le migliori canzoni si colorano da sole...'

Le radici del rock hanno dato vita ad un albero massiccio, i cui fiori e frutti, diversi e colorati, hanno tutti quel sapore di ribellione che li accomuna. Gli Swell99 sono un nuovo frutto di questo longevo arbusto e ne rispecchiano perfettamente i contenuti, maturando negli anni un sound decisamente internazionale, possente e melodico al tempo stesso, sviluppatosi evidentemente sul ramo che prima di loro ha visto fiorire i vari Alter Bridge, Staind, Pearl Jam, Foo Fighters… Dopo una lunga gavetta e un disco d’esordio, “Comunicazione”, che già ne fece subodorare il talento, la band di Macerata è tornata nel 2013 con l’album “Life”, che li sta avvicinando ulteriormente a quella ribalta che meritano perché tanto a lungo e con tanta passione hanno costruito. In occasione del terzo singolo tratto da “Life” e intitolato “Non è La Fine”, li abbiamo intervistati per conoscere meglio una delle più concrete realtà del rock indipendente italiano. Ciao ragazzi, cominciamo con una domanda semplice per presentarvi ai nostri lettori: chi sono gli Swell99? ''Vi ringrazio per aver posto questa domanda. Molti si soffermano agli aspetti più tecnici della musica delle band senza considerare in realtà che l’amicizia e la sintonia è ciò che ti permette di sopravvivere negli anni, tra alti e bassi, tra gloria e delusioni… Nulla avrebbe senso se non ci fosse amicizia… Guardate e pensate ai Pearl Jam o ai Negrita in Italia ed alla loro storia… Poi pensate immediatamente a quei progetti disastrosi creati a tavolino dalle grandi Radio… cosa ci rimane di quelle band? Noi siamo prima di tutto cinque amici, legati da sempre (per vari motivi) e siamo qui da quindici anni. Sempre gli stessi''. Il vostro moniker contiene evidentemente l’anno della vostra formazione. Ci sono altri significati collegati a quel numero o, in generale, al nome che avete scelto per la vostra band? ''“Swell” significa “moto ondoso”. Alcuni di noi sono surfisti, d’animo e di fatto (quando si può): amiamo l’oceano in tutta la sua potenza e libertà. Quando entriamo, lo facciamo con rispetto… Eddie Vedder è un surfista, Ben Harper è un surfista... amiamo anche loro, molto. La nostra musica però non è surf music!''. Dopo i primi passi nel mondo della musica, che vi hanno condotto al primo disco, “Comunicazione”, siete giunti quest’anno al secondo lavoro. Quanto è difficile oggi farsi ascoltare dagli “addetti ai lavori”? Voi come ci state riuscendo? ''È impossibile, praticamente impossibile. È solo grazie ai social e al web, con tutti i potenziali mezzi mediatici, che tutto gira più veloce, e quel poco che riesci a far sentire agli addetti ai lavori succede perché riesci a “bombardare” con tempi minori. Capisco però che con tutti i “bombardamenti”, gli addetti sono sfiniti quanto le band… Siamo tutti sfiniti, la musica in Italia è down, l’Italia è down. Dovranno passare ancora dieci anni secondo me per vedere un po’ di luce. Purtroppo mancano stimoli a tutti gli operatori del settore…''. La vostra musica è di ispirazione sicuramente internazionale, ma spesso cantate anche in italiano, come accade in alcuni episodi di entrambi i vostri lavori sulla lunga distanza, tra cui l’ultimo singolo, “Non è la fine”. Come scegliete la lingua da utilizzare nel determinato brano? ''È una linea molto sottile. Se l’istinto ti dice di improvvisare le prime due o tre parole in italiano allora il pezzo dovrà finire così, lo stesso vale per il testo in inglese, che per noi è più facile concepire per una questione di abitudine, di legame con i nostri ispiratori e di visione, come dici tu, internazionale. Una mano forte la dà la tonalità, melodia del cantato e metrica del pezzo. Secondo noi, determinate progressioni di accordi non ci escono in italiano… In passato ci siamo comunque imposti di fare un album tutto in italiano… Speriamo sia la terza fatica a svilupparsi in questo modo, anche perché il cantato in inglese non attacca in Italia''. Restando all’ultimo singolo, “Non è la fine”, è una ballad che coinvolge sin dalle prime note e che si inasprisce poi attraverso un bel bridge graffiante. Il testo parla di un amore difficile e tormentato. Volete raccontarci quando è stato scritto questo brano e com’è maturato fino alla versione che possiamo ascoltare nel disco? ''Carlo, il lead singer, si è svegliato la notte ed in dieci minuti ha scritto il testo accompagnato da tre accordi. Poi è arrivato in sala prove con le idee molto chiare e ci ha chiesto degli arrangiamenti poco invasivi perché il testo era fondamentale. In studio abbiamo chiesto ad Enrico Tiberi, nostro produttore (e vero talento!) di arrangiare le chitarre acustiche e lui ha fatto un bellissimo lavoro. Quando hai l’ispirazione, i pezzi nascono così, in fretta… Non c’è studio approfondito che tenga… Le migliori canzoni si colorano da sole''. Sappiamo che a breve sarà pubblicato anche il video di questo brano. Potete anticiparci qualcosa sul soggetto, la regia o aneddoti vari di cui vi fa piacere parlare? ''Le idee non sono ancora molto chiare, credo si svolga tutto all’interno di un albergo, ognuno in una stanza, una sola donna che gira… tra le camere… A breve gireremo!''. E dopo cosa ci aspetta? Che progetti ci sono per il futuro? ''Qualcuno vorrebbe già lavorare al terzo album (IO!), qualcuno portare live alcuni inediti del disco mai fatti dal vivo. Tutti abbiamo delle buone ragioni perché senza la musica nulla avrebbe senso, e se questo vuol dire, in qualsiasi forma essa si presenti, fare musica, allora qualsiasi decisione presa dalla band andrà bene. Importante, cercheremo di tenere duro e passare a tappeto quanti locali ci possono ricevere a suonare''. Se i nostri lettori volessero ascoltare e magari acquistare il vostro album o entrare in contatto con voi, come possono fare? ''Abbiamo diversi canali sul web, quindi possono cercarci su Google e ci troveranno facilmente. Per agevolare questa ricerca comunque, diciamo che i contatti più importanti sono questi: il nostro sito web ufficiale (http://www.swell99.com/), la nostra pagina Facebook (http://www.facebook.com/swell99official), il nostro twitter (http://twitter.com/swell99official), lo spazio su soundcloud dove poter ascoltare la nostra musica (http://soundcloud.com/swell99) e quello su YouTube dove poter vedere i nostri video (http://www.youtube.com/swellitaly). (Doriana Tozzi)