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19/12/2013   SULA VENTREBIANCO
  'Siamo delle Cenerentole molto arrabbiate...'

Sin dai primi passi della loro carriera musicale, nel 2007, hanno cominciato a raccogliere consensi, premi e soddisfazioni come se piovesse, quasi fossero già una band rodata. Parliamo dei Sula Ventrebianco, che, giunti quest’anno al loro secondo disco e ben presto citati come “band rivelazione dell’anno 2013”, si stanno confermando giorno dopo giorno, live dopo live, concorso dopo concorso, una delle band più promettenti dell’underground italiano, con un’attitudine tale che, se troveranno il percorso giusto, potrà certamente portarli a farsi apprezzare anche fuori dai confini nazionali. Abbiamo fatto una chiacchierata con loro, per capire se esistono davvero o è una storia che ci hanno solo raccontato. Dalla Campania con furore, è il caso di dire! Ma partiamo dal principio: chi sono i Sula Ventrebianco? ''I SULA VENTREBIANCO SONO DEI RAGAZZI IL CUI INTENTO E’ QUELLO DI SPOLVERARE E LUCIDARE I MIGLIAIA DI PAVIMENTI UNTI E SPORCATI DA BRUTTI SCARPONI PIENI DI FANGO. SIAMO DELLE CENERENTOLE MOLTO ARRABBIATE...''. Avere il nome di un volatile probabilmente vi ha aiutato a… spiccare il volo? A parte gli scherzi, abbiamo letto che dall’anno della vostra formazione, il 2007, avete calpestato numerosi palchi importanti (come l’Italia Wave), e suonato con numerosi artisti di rilievo (come Ministri, Zen Circus, Teatro Degli Orrori, Marta Sui Tubi…), vincendo quasi sempre i concorsi a cui partecipavate. Evidentemente la formula musicale dei Sula Ventrebianco piace parecchio. Qual è secondo voi l’ingrediente segreto? ''SI! SONO STATI PALCHI IMPORTANTI, COME I CONTEST, ANCHE I LIVE CHE STIAMO FACENDO, LA MUSICA PER NOI E' UN' ETERNA RICERCA E CONFRONTO CHE TI AIUTANO A FARE LE OSSA... E SE LO FAI CON PASSIONE TI CRESCONO ANCHE I MUSCOLI...''. Avete all’attivo due dischi, ''Cosa!?'' e ''Via La Faccia''. Benché già nel primo si può notare un più aspro ma già evidente stile che contraddistingue i Sula, è con ''Via La Faccia'' che le idee maturano, prendono forma e, veramente, spiccano il volo. Come nascono le vostre canzoni? ''E' DIFFICILE SPIEGARE, MA PENSIAMO CHE NASCANO DA UNA FORTE ESIGENZA DI EVADERE DA UNA QUALSIASI SENSAZIONE TERRENA, UNA GIORNATA STORTA, UN RICORDO, BRUTTE ESPERIENZE ECC..., TRASFORMANDOLA IN SUONI O RUMORI, E TUTTO CIO' AVVIENE IN MODO MOLTO NATURALE, SENZA PENSARE POI TANTO AL TEMA E TENDENZE DA TRATTARE... DI FATTI NATURALMENTE SI AVVERTE UNA MATURITA' DAL PRIMO LAVORO...''. Il vostro sound è decisamente internazionale, ma i testi sono in italiano. Sottolineando che apprezziamo moltissimo questa scelta, poiché di gruppi rock che cantano in inglese ce ne sono talmente tanti che diventa quasi impossibile a volte distinguerli uno dall’altro, per voi com’è nata questa esigenza di utilizzare l’italiano su basi che potrebbero esser state composte tranquillamente da qualche rocker di Seattle? ''Le basi nascono da dentro: i nostri ascolti di gioventù vengono proprio da lì, dal grunge, da Seattle. Nel tempo, poi, si sono contaminati con qualcosa di più recente, ma anche con generi che poco hanno a che fare con quel periodo (vedi dance anni ’90, per esempio). Col passare degli anni abbiamo deciso che usare l’italiano avrebbe potuto rappresentare un’arma in più per la nostra musica, se usato in un determinato modo''. Potete parlarci di ''Strappi Alla Carne'', il vostro ultimo singolo? Com’è nato e in quali circostanze avete capito che aveva tutte le carte in regola per essere utilizzato come nuovo singolo di ''Via La Faccia''? ''E’ NATO COSI’, ALL’IMPROVVISO, COME UN PO’ TUTTI I NOSTRI BRANI. POI CI SIAMO ACCORTI CHE IL PEZZO RISPECCHIA UN PO' TUTTO QUELLO CHE SIAMO, TUTTO QUELLO CHE A NOI PIACE, CIOE’ CHITARRE DURE, BATTERIA NETTA E FORTE, BASSO AVVOLGENTE E MELODIA VOCALE, CHE PER NOI E’ VITALE''. State suonando moltissimo in tutta Italia, merito certamente dell’ottima musica che proponete, ma potrebbe anche darsi che in questo periodo stia cambiando l’interesse nei confronti della musica dal vivo? Che ne pensate, in base all’esperienza che state avendo? ''L’interesse del pubblico nei confronti della musica live è qualcosa di strettamente collegato alle abitudini. E le abitudini dell’ascoltatore, negli ultimi anni, sono cambiate e non per forza in meglio. Troviamo realtà in cui il pubblico è presente, ma distratto. Altre invece in cui gli ascoltatori sono praticamente proiettati sul palco. Il suonare tantissimo ci sta mettendo di fronte a diversi tipi di pubblico. E questo è un aspetto molto interessante del fare musica, poiché porta al confronto con persone sempre differenti. Questa cosa è molto stimolante e ti aiuta a saper gestire meglio il palco''. Qual è il concerto che ricordate con più piacere? ''UNA DELLE SERATE IN CUI CI SIAMO SENTITI VERAMENTE BENE (NEL SENSO EMOTIVO DELLA PAROLA) E’ QUELLA DEL TENDA BLU ALL’INTERNO DELLA FESTA DI RADIO ONDA D’URTO A BRESCIA. LI' SI RESPIRAVA UN’ARIA SECONDO NOI POCO ITALIANA PER QUANTO RIGUARDA L’ORGANIZZAZZIONE, LA GENTE, L’ENTUSIASMO CHE SI PERCEPIVA, ERA UNA SERATA ORGANIZZATA ALL’INSEGNA DELLA MUSICA, ALL’INSEGNA DELL’AMORE VERSO L’ARTE E LA LIBERTA’, INFATTI IL LIVE E’ STATO PER NOI STIMOLANTE AL MASSIMO''. Il vostro ultimo disco è uscito ormai da alcuni mesi: su cosa state lavorando adesso? Quali sono i progetti futuri? ''In cantiere ci sono almeno altri 12-13 brani già praticamente ultimati. Mancano gli arrangiamenti e poco altro. Stiamo discutendo, intanto che siamo in tour, sul fatto di dare maggiore presenza ai sintetizzatori, fattore che si sposerebbe benissimo con alcuni riff ideati per questi nuovi pezzi. Nel frattempo, speriamo che un nostro progetto fisso per il futuro sia quello di essere sempre in tour''. Per concludere, ci fa piacere poter rimandare i nostri lettori all’ascolto e, perché no, anche acquisto dei vostri dischi, come possono fare? ''Il disco “Via la faccia” può essere acquistato in tutti i negozi di dischi, su Amazon, su Internet al sito della band: www.sulaventrebianco.net e su iTunes (https://itunes.apple.com/it/album/via-la-faccia/id571155373). (Doriana Tozzi)