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26/10/2021   DODY
  ''Quando non sei più curioso è finita, un artista ha sempre necessità di esprimere la sua arte...''

Dody, nome d’arte di Businaro Odone, è padovano ed ha una voce accattivante e sensuale che tocca le corde dell'anima, con una versione inedita e originale del brano “L’importante è finire”, che fu scritta da Malgioglio e Anelli negli anni Settanta e lanciata da Mina nel 1975. Canzone carismatica, storica del repertorio italiano, trova grazie a Dody un’estensione nel linguaggio contemporaneo del rap che, senza lederla, la racconta nel Terzo Millennio. Non c’è ambiguità, ma ambivalenza e ambi-potenza, perché l’interpretazione delicata dell'artista è in grado di raggiungere le sensibilità differenti di tutti quanti.

Dody nasce in un piccolo paese della provincia di Padova, da papà operaio e mamma casalinga. Fin da piccolo si fa notare per attitudini artistiche, particolarmente nel canto, e già dall'asilo viene scelto nei cori dei bimbi come solista. Durante le scuole superiori frequenta corsi di canto e musicisti e inizia subito dopo il militare a esibirsi in vari locali della zona accompagnato da professionisti del settore. Oggi, dopo anni di cambiamenti e di passione mai perduta, si è reinventato in una veste nuova, ovvero “cantante trasformista”, imitando (con travestimenti e look mirati) le più grandi cantanti del panorama italiano tra cui Mina, Patty Pravo, Ornella Vanoni ecc. Senza lasciarsi scoraggiare da Covid e da lockdown, Dody ha lavorato sodo e – dal karaoke alla ricerca del suo nuovo personaggio – ha realizzato la cover di “L’importante è finire”, omaggiando la tigre di Cremona. Noi l'abbiamo incontrato.

A che età inizia DODY a scoprire la musica? ''Comincio da bambino, ero molto attratto dai suoni, e gli inseguivo cantando!''.

E la passione per la moda? ''È venuta per caso, in paese avevamo un bel negozio, un giorno entro e dico alla titolare se potevo aiutarla, fin dal primo giorno ho capito che era il mio lavoro!''.

Chi è stato il prmo a sostenerla in questo suo percorso artistico e lavorativo? ''Senza dubbio mia mamma, adorava tutto quello che facevo...''.

Si sente realizzato in quello che avrebbe voluto fare da grande? ''Potrei dire di sì, ma comunque sono sempre alla ricerca di cose nuove, quando non sei più curioso è finita. Un artista ha sempre necessità di esprimere la sua arte...''.

Cosa intende DODY per trasformismo? ''Tocchiamo un tasto difficile, io quando canto non canto solo con la voce, canto anche con il corpo e giocando con vestiti e trucchi riesco a dare il cento per cento''.

Mi pare di capire che il suo lavoro e la sua arte siano un tutt'uno. Come definirebbe DODY? ''Diciamo che il canto e l’abbigliamento sono talmente simili da quanto sono uguali! Entrambi mi danno la possibilità di esprimere il mio lato artistico. Mi definisco un giocatore dell’arte del bello...''.

Perché la scelta di rivisitare "L'importante è finire?" ''Come dicevo, l’ho scelta perché è molto sensuale e scritta bene, quelle canzoni che non hanno tempo! Rossano Euteri, che è stato l’arrangiatore, l’ha fatta in chiave più moderna senza ledere la canzone, e l’ha costruita su di me come un abito fatto su misura''.

Ha in programma di realizzare anche dei brani inediti in futuro? ''Certo, in primavera è in uscita in singolo inedito, per me molto carino e orecchiabile, e poi per l’estate presenterò una canzone scritta da me da ballare durante le vacanze''.

Grazie per averci dedicato del tempo. ''Grazie a voi. Dody''.