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03/12/2021   SARA SCIARRA
  ''Il live è il culmine di tutto il processo creativo, è dove esplode tutto...''

Sara Sciarra è una cantautrice classe 1993 di Magenta (MI). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, conosce il mondo della musica già da bambina: la famiglia da parte di madre è sempre stata piena di musica, cantanti, chitarristi, musicisti in generale e la musica era parte integrante delle domeniche. Oggi la incontriamo per parlarci del nuovo singolo “Raskol’nikov” ispirato a Dostoevskij.

Benvenuta Sara. Sei cresciuta in mezzo a tanta musica fin dall’infanzia: quindi, un’influenza che non ti ha mai abbandonato a quanto sembra. Oggi, chi è Sara Sciarra? ''Una domanda che mi mette in difficoltà, definirsi è forse una delle cose più difficili da fare. Oggi sono una ragazza con mille interessi, i più disparati, ma con una consapevolezza importante. Il lavoro che voglio fare deve essere la mia passione principale e questa è la musica. Oggi sono consapevole di poterlo fare, sono una musicista e una cantante e lo posso dire senza ombra di dubbio e questo è fondamentale e per nulla scontato per me''.

Da ragazza, invece, studi chitarra e militi nei Noise of Silence, con i primi live all’attivo, giusto? ''Esatto! I live mi hanno aperto un mondo, così come suonare con altre persone. Credo sia il culmine di tutto il processo creativo, il live è dove esplode tutto. E’ dove voglio stare la maggior parte del tempo e l’ho scoperto a suon di Led Zeppelin e Iron Maiden (ho iniziato con la roba pesante!)''.

In seguito, voli a Cardiff, per un’esperienza decisamente formativa: cosa ti porti dentro da quel vissuto? ''Da Cardiff mi porto la voglia di buttarmi. E’ lì che suono per la prima volta completamente da sola e capisco di poter bastare. Ma soprattutto è proprio lì che capisco che è questo che voglio fare''.

“Anxiety is my best friend” è il primo inedito che ti fa vincere nel contest “Cirlianerfest”. Quanto ti è amica l’ansia ai fini compositivi? ''Non molto in effetti! La paura e l’ansia che tutto quello che componi non sia decente non mi lascia mai. Ma l’ansia e i sentimenti di malessere in generale li esprimo molto bene in musica, quindi direi 50 e 50!''.

Il nuovo singolo “Raskol’nikov” coniuga musica e letteratura. Da cosa hai tratto ispirazione? E qual è il suo messaggio recondito? ''Ho scritto questa canzone perché volevo scrivere di qualcosa che conoscevo e che amavo. La letteratura russa è un incredibile luogo di sentimenti e parole meravigliose. Dostoevskij e ''Delitto e Castigo'' sono rispettivamente il mio autore e libro preferito. La cosa incredibile di questo libro è come si entra nella testa del protagonista, il peccatore. Ma la domanda è: chi decide chi è un peccatore o chi no? E una volta commesso un peccato, sarai etichettato peccatore per sempre? Sarà quello che vi definirà come persona?''.

Per te la musica è: diletto? Sfogo? Missione sociale o cos’altro? ''Per me musica è tutto tranne che missione sociale. Lo vorrei in futuro, ma più che la mia musica mi piacerebbe utilizzare la mia ipotetica visibilità per il sociale. La musica è per me sfogo, divertimento puro, e passione''.

Rivelaci i tuoi Big ispirativi. Noi scorgiamo stilismi di Edie Brickell, Morissette, Baez e, in generale, il filone delle storiche folk story-tellers... ''In effetti Morisette è una delle mie cantautrici preferite, quindi inconsciamente l’avrò messa anche nelle mie canzoni. Altre ispirazioni: Radiohead, Chet Faker, John Butler ecc…''.

Cosa vorresti che la gente ricordasse di te e delle tue canzoni? Che obiettivo ti poni? Hai già pronto un tour promozionale? ''Vorrei essere riconoscibile, lasciare un segno. Vorrei si ricordassero dei testi e della cura che metto nelle armonie delle voci (la mia parte preferita). Spero trapeli la mia passione e che passi anche all’ascoltatore. Credo che la soddisfazione più grande sarebbe sapere che la gente ha voglia di riascoltare la canzone ancora e più volte ancora. Spero di poter organizzare un tour promozionale il prima possibile!''.

Augurando le migliori prospettive, salutiamo Sara Sciarra con l’auspicio di riascoltarla al più presto con nuovi brani. (Max Casali)