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17/03/2022   JUICY
  ''Spingere ad una riflessione sempre in movimento, e che non ristagna mai...''

Ciao, il vostro nuovo disco “Mobile” uscirà il 18 Marzo. E’ figlio della pandemia. Come è stato influenzato da questi tempi difficili, dal lockdown, etc.? ''In realtà gran parte del disco è stato scritto nel 2019. Ma dal momento che l’economia del progetto dipende dai concerti, abbiamo deciso di spostare l’uscita del disco. Comunque ci siamo prese molto tempo per riarrangiare il disco, lavorare nuovamente sulle produzioni, registrare le parti dell’orchestra… Anche se eravamo in totale disaccordo su come questa crisi sanitaria è stata gestita da un punto di vista socio-politico, questi due anni di assenza di concerti ci hanno permesso di mettere un po’ in ordine varie cose, di ridefinire i nostri desideri e progetti musicali e professionali, di finalizzare questo primo album. Di immaginare ogni suono, ogni parola e ogni nota''.

Siete due giovani donne ma in questo disco affrontate temi molto importanti e forti come la demonizzazione delle donne, i femminicidi, la disobbedienza civile, il survivalismo, la dipendenza dai social network. Quali sono le vostre principali influenze al di fuori della musica? Avete uno o più personaggi che vi ispirano nella vita di tutti i giorni su queste tematiche fondamentali? ''La scrittura dei testi per noi è davvero molto importante. Abbiamo la necessità di trattare tematiche che ci toccano e su cui ci interroghiamo nella nostra quotidianità. L’intero album parla della perdità dell’innocenza, del disincanto. Ma soprattutto è un invito ad affinare la nostra intelligenze e ad educare le nostre menti critiche. E’ un invito ad attrezzarci, a prepararci per i prossimi anni. Non abbiamo un riferimento preciso, ma chiunque sia coinvolto in questo processo è per noi una fonte di ispirazione''.

E nella musica? Quali sono le vostre principali influenze? ''Musicalmente abbiamo tante ispirazioni differenti tra di loro. Entrambe abbiamo studiato musica classica quando eravamo più giovani, quindi compositori come Ravel, Debussy o Brahms ci toccano molto. Poi ci siamo incontrate al conservatorio di musica jazz, quindi tutta la tradizione jazz è parte delle nostre influenze, così come la nuova scena jazz che si fonde anche con la musica più moderna. Siamo fan dell’hip-hop e del soul, artisti come Bjork, James Bake, Rosalia, Serpent with feet… Siamo colpite specialmente da tutti quegli artisti che hanno delle proposte singolari, uniche''.

Qual è il messaggio principale che volete comunicare ai giovani, ai vostri coetanei? ''Di prendersi cura del proprio intelletto, di affinarlo, di lasciarlo in costante movimento e in uno stato di riflessione perenne. Viviamo in un contesto socio-politico ed economico ambiguo. Siamo costantemente bombardati di informazioni e proiettati nel mondo che si muove continuamente ad un ritmo frenetico. Non c’è spazio per la riflessione. Dobbiamo quindi proteggere la nostra integrità, la nostra consapevolezza e costantemente affinare le nostre menti critiche''.

Che cosa rappresenta “Mobile”? Da dove viene questo titolo? ''Mobile può essere letto in vari modi differenti. Innanzitutto “mobile” può essere quei giochini in movimento che si mettono sopra le culle dei bambini. L’album parla molto di parto, la questione dell’educazione dei bambini in un mondo in cui le prospettive si restringono. Nella parte visiva del nostro progetto troviamo spesso questo oggetto, con 13 personaggi, uno per ogni canzone. “Mobile” poi può essere tradotto come telefono cellulare. Infatti trattiamo spesso del tema della presenza dei social network e delle devianze tecnologiche che alienano le nostre vite. Infine “Mobile” per spingere ad una riflessione sempre in movimento e che non ristagna mai''.

La vostra musica è accompagnata da un progetto visuale creato da Gogolplex. Qual è lo scopo principale di questo progetto audio-visivo? ''Noi amiamo il lavoro di Gogolplex. Erano anni che volevamo lavorare con loro un un progetto diverso da un semplice “clip”. Quindi abbiamo condiviso con loro il desiderio di rappresentare ogni canzone del disco con un progetto video. E abbiamo lasciato loro carta bianca. Le loro proposte ci sono piaciute molto, hanno dato una nuova lettura ai nostri testi. E con un po’di humor e tanta delicatezza sono riusciti a dar vita alle nostre intenzioni usando tante sfumature diverse. Tre parti del nostro cortometraggio sono già uscite, l’ultima parte arriverà presto!''.

Cosa vi aspettate dal futuro? ''Non vediamo l’ora che i concerti riprendano! Eravamo abituate a suonare tanto dal vivo e invece ora ci siamo ritrovate a lavorare intensamente per due anni solo tra di noi. Quindi la prima cosa che ci aspettiamo nelle nostre vite professionali è di mostrare questo lavoro, di portarlo sul palco e di condividerlo con voi :)''.