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ANTONY AND THE JOHNSONS   "Live Teatro degli Arcimboldi Milano 10-09-2008"
   (2008)

Il colpo grosso per questo mese è riuscito al Festival Internazionale Mito Settembre Musica, che ha portato il Italia per un’unica data, e in anteprima europea, il nuovo tour di Antony and the Johnsons. Sono passati solo tre anni dalle poche decine di spettatori che lo accolsero a Torino (il 4/5/2005 all'Hiroshima), al tutto esaurito di questa sera nel prestigioso Teatro degli Aricmboldi di Milano. Concerto attesissimo per una delle voci più belle e particolari del momento, che in quest’occasione ha presentato alcuni brani nuovi del prossimo disco di imminente uscita, accompagnato dall’orchestra classica di Milano. Ed è proprio con una serie di composizioni inedite che si apre il concerto, con il cantante completamente al buio nel primo brano e il palco illuminato solo dalle luci dei leggii degli orchestrali, come se si volesse concentrare l’attenzione del pubblico solo sulla voce di Antony. Sugli applausi calorosissimi alla fine dell’esecuzione, si accendono delle luci tenue e compare la figura di Antony, avvolto in una lunga veste che ne nasconde i lineamenti del corpo. Nessuna parola tra un brano e l’altro, al contrario del precedente tour dove Antony si divertiva anche a giocare con il pubblico, il cantante newyorkese di adozione sembra davvero molto concentrato nelle esecuzioni, forse anche per la situazione (orchestra classica, teatro prestigioso, brani inediti), e restando in piedi al centro del palco senza mai sedersi al piano, propone una serie di interpretazioni davvero intense, grazie anche al timbro della sua voce che colpisce nell'animo, e rese ancora più coinvolgenti ed emozionanti dall’arrangiamento orchestrale, accompagnando i vocalizzi con ampi movimenti delle braccia. Il pubblico letteralmente esplode non appena riconosce l’incipit dei brani già noti, come per “For Today I Am a Boy” con un finale in crescendo davvero intenso, o la tristissima e splendida “I Fell in Love with a Dead Boy”, brani in cui emerge tutta la poetica di questo grande cantante, musicista e scrittore. Per tutto il concerto Antony resterà sempre leggermente in ombra, come se davvero si volesse dare spazio solo alla sua immensa voce, una voce con pochi termini di paragone confronto, se non le grandissime Nina Simone e Billy Holiday. Dopo poco più di un’ora di concerto, arriva l’unico bis in programma, “River of Sorrow”, altro brano intenso con gli archi che rendono ancora più drammatica l’atmosfera, che però si apre nel finale con l’inserimento del flauto. Si chiude con il pubblico in piedi a reclamare ulteriori bis per oltre 10 minuti, ma Antony esce ancora solo per ringraziare e ricevere un mazzo di fiori. Omaggio dovuto per un artista capace di emozionare come pochi altri nel mondo della musica leggera. (Giorgio Zito)