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PAUL WELLER & THE SPECIALS   "Live Reggia di Venaria Torino 15-07-2010 "
   (2010)

Anche quest'anno il Traffic Festival di Torino si ripresenta, dopo alcune incertezze, nella magnifica cornice offerta dalla Reggia di Venaria e dalle Alpi (anche se oscurate da un opprimente tasso di umidità). Pur non riproponendo, per importanza e blasone, i cartelloni delle passate edizioni (come se fosse facile fare venire tutti gli anni Sex Pistols, Stooges o New Order, per citarne solo alcuni), il Traffic propone nomi di assoluto spessore anche quest’anno. La serata più interessante è proprio quella odierna, in cui Paul Weller, icona nazionale inglese, e i riformati The Specials sono pronti per offrire musica gratuita ad un sempre attento pubblico piemontese. La caldissima giornata musicale inizia fin dal pomeriggio, quando lo speaker Mixo (cui spetterà il compito di introdurre gli artisti) è già in consolle per dar vita alla propria trasmissione su Radio Capital. Un’altra sorpresa gli organizzatori la riservano in merito alla scaletta degli ospiti. Sovvertendo il cartellone, saranno i The Specials e non Paul Weller gli headliner, avvertendo che proprio la ska band (alla sua prima assoluta in Italia) sarà l’attrazione principale del Traffic 2010. Che l’estate 2010 fosse tra le più calde ed insopportabili degli ultimi anni è un dato conosciuto a tutti; nel parco della Reggia di Venaria i molti intervenuti mettono a dura prova le proprie resistenze, facendo staffetta tra le bancarelle di birra e bibite, immancabili ad ogni buon concerto. Anticipato dagli Statuto, alle 21.00 in punto sale sul palco Paul Weller. Dopo essere stato leader dei Jam e, successivamente, negli anni ‘80 degli Style Council, quello che viene definito il “modfather” ed orgoglio nazionale inglese è pronto per far sentire al pubblico “Wake up the nation”, ultima fatica discografica in chiave solista. Un pubblico piuttosto maturo quello di Weller, anche se restano molte le facce giovani che si aggirano per l’arena e che saranno la vera forza della serata. Paul Weller si presenta con una maglia blu ed un capello appositamente ed accuratamente spettinato. È un artista che si muove perfettamente a suo agio sul palco: con il passato musicale che ha alle spalle non avevamo dubbi che ci sapesse realmente fare, ma la sua energia e la sua presenza non passano certo inosservate. Purtroppo l’acustica lascia non poco a desiderare, e questo rimarrà la nota negativa della serata. “Moonshine” (virtuosa la tastiera persistente durante tutto il pezzo) e “Fast car slow traffic” sono ottimi brani che mettono in luce la carica dell’ex Jam. L’inglese alterna i brani del suo repertorio, affidando la parte del leone all’ultimo “Wake up the nation” che, sentito in presa diretta, ha una discreta carica energetica. Paul Weller si fa anche apprezzare per passare dalla chitarra, alla tastiera, o per interpretare i suoi pezzi al solo microfono, coadiuvato da un gruppo di ottimi musicisti. La sua voce appare in forma (chissà se le molte sigarette, fumate durante lo show, lo aiutino!) e non fatichiamo a credere come sia da molti considerato come uno dei più grandi interpreti della musica contemporanea. Quando arrivano “Start”, dal primo repertorio Jam e “Shout to the top”, dell’era Style Council, anche il pubblico più nostalgico trova il momento per esplodere la propria gioia. Dopo circa un’ora e mezza, finisce lo spettacolo. Un concerto condotto da un professionista del palco. A Mixo basta una semplice battuta per spiegare che tra poco entreranno in scena i The Specials: “Ma com’è che ballavo, tanti anni fa?” e, proponendo le classiche movenze del ballo Ska, abbandona tra gli applausi la scena. Alle 23.30 entrano in scena gli Specials. Nati in pieno periodo punk, gli Specials non hanno nulla a che fare con il movimento di Rotten & Co. Infatti, il sound degli inglesi è riconducibile ad uno Ska o Reggae, accostabile a quello degli altrettanto celebri Madness. Sembrano a tutti gli effetti una tribù. Quasi una decina di musicisti che si esaltano con una musica nata per coinvolgere e portare al buonumore. Pur non essendo estimatori del genere musicale prodotto dai The Specials, ci piace osservare come gli inglesi portino un autentico entusiasmo e sappiano, in maniera assolutamente non banale, coinvolgere tutto il pubblico. Quello che traspare è allegria allo stato puro che raggiunge l’apice quando la band snocciola alcuni di quegli hit entrati (volenti o nolenti) nelle orecchie di tutti. “Do the dog” ha l’onere di aprire la serata. Il pezzo, contenuto nel disco d’esordio “Specials”, infiamma subito il pubblico. Un’onda di persone saltellanti accompagna ogni nota del brano e gli artisti on stage non mancano di caricare il pubblico incitando ad ulteriore movimento e rumore. Tutti i giovani sostenitori che hanno gremito i giardini di Venaria si muovono all’unisono sulle note di “A message to you Rudy” (il loro più grande successo), “Enjoy yourself”, “Too much too young” o, ancora, “Gangsters”. Un’esibizione di spensieratezza alla stato puro e tanta voglia di divertimento. Graditi. (Gianmario Mattacheo & Silvia Campese)