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FRANCESCO DE GREGORI   "Live Piazza San Carlo Torino 07-07-2011 "
   (2011)

Il Torino Traffic Free Festival, l’evento musicale gratuito più grande d’Italia, oramai giunto alla sua ottava edizione, quest’anno aveva come obiettivo quello di riuscire a rappresentare quasi mezzo secolo di musica italiana, l’ennesimo omaggio al bel paese proprio nell’anno del centocinquantesimo anniversario. La sfida era dunque quella di portare sul palco di piazza San Carlo il passato, il presente e il futuro della canzone d’autore. A dare il via alla serata è Enrico Esma, giovane artista torinese di belle speranze, che dimostra un’ottima presenza scenica. Il suo sound riesce a coinvolgere il pubblico, che piano piano inizia ad affollarsi attorno al palco. Bello e orecchiabile è il brano ''Cambia il mondo'', pezzo con il quale apre il concerto. Dopo di lui a salire sul palco è la volta di una straordinaria Cristina Donà, che fatta eccezione per ''Universo'' e ''Triathlon'' - pezzo con il quale chiude l’esibizione - interpreta solamente brani tratti dal suo ultimo lavoro discografico, ''Torno a casa a piedi'', uscito a gennaio per l’etichetta Emi. La ciliegina sulla torta a un’esibizione da considerarsi già più che positiva, ce la mette poi Francesco De Gregori, l’artista più atteso di tutta la serata, che un po’ inaspettatamente fa la sua comparsa sul palco e canta insieme alla cantautrice milanese ''Miracoli''. Quando il buio cala su Torino, i riflettori si accendono tutti su Vasco Brondi, giunto al suo secondo disco con il progetto Le Luci della Centrale Elettrica. Oramai la piazza conta più di 30 mila persone e l’esibizione fornita dal cantautore ferrarese è sicuramente degna di nota. Tutti i suoi brani, sia quelli del primo che quelli del secondo disco, sono degli spaccati di contemporaneità, istantanee amare di un paese, l’Italia, che sembra sull’orlo del precipizio. Così, la solitudine culturale e l’insofferenza della comunicazione, diventa il manifesto stesso delle sue canzoni. Il testo, per certi versi ermetico quando esegue brani come ''La lotta armata al bar'', ''Anidride carbonica'' o ''I nostri corpi celesti'' è il vero protagonista della sua poetica, e anche la scelta degli arrangiamenti, che spesso tendono ad assomigliarsi l’uno con l’altro, dove il ritmo convulso prevale sulla linea melodica, si può leggere in questo senso. Accade così che quando reinterpreta alla sua maniera un pezzo come ''Summer on a solitary beach'', di Franco Battiato, gli spettatori meno attenti si chiedono se stia suonando un nuovo brano ancora inedito. Un’esplosione di applausi saluta sul palco Francesco De Gregori, che indossa un elegante cappello bianco. Il principe della canzone italiana apre il concerto con ''Ninetto e la colonia'' (tratto dall’album ''Bufalo Bill'' del ’76) per poi proseguire con alcuni brani più recenti compresi nel disco ''Pezzi'' del 2005. Il vasto repertorio del cantautore si sussegue nella scelta dei pezzi più famosi, da ''Titanic'' a ''La Storia'' senza trascurare la bellissima ''Sempre e per sempre''. Durante il live l’artista romano chiama sul palco anche Vasco Brondi, insieme al quale esegue ''L’uccisione di Babbo Natale'', ma il momento più alto è sicuramente quando resta nuovamente solo con Cristina Donà. In tutto, insieme, eseguiranno quattro canzoni: ''Alice'', ''Bell’amore'', ''La donna cannone'' e ''Buonanotte fiorellino'', quest’ultima in una veste un po’ coraggiosa perché accompagnata solo da un ukulele. Sono quattro brani uno più bello dell’altro e l’emozione che traspare dalla voce della Donà è così evidente che per un istante – quando il pianista attacca con ''La donna cannone'' – l’impressione di molti è quella che dalla bocca della cantante milanese forse non usciranno le parole. E invece le parole escono tutte quante, e il brano è eseguito alla perfezione. Il gran finale vede tutti e tre gli artisti sul palco. Vasco Brondi, accompagnato alla chitarra da Francesco De Gregori, e con Cristina Donà alla seconda voce, canta un ''Viva l’Italia'' liberatorio. Il pubblico è entusiasta, e il Traffic non disattende l’obiettivo. Ora, il passato il presente e il futuro della canzone italiana, sono ben visibili a tutti. (Paolo D'Apollo)