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DEPECHE MODE "Live PalaAlpitour Torino 23-03-24"
   (2024)


VINTAGE VIOLENCE "Live Legend Club Milano 15-03-24"
   (2024)

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DEER WAVES / IOSONOUNCANE / EAST INDIA YOUTH   "Live Ouverture Spazio Ex-Cobianchi Milano 19-09-2015"
   (2015)

''Accreditàre: composto della partic. CREDITO (v. q. v.) – Scrivere nel libro ciò che si deve ad altri, cioè un credito a favore di altri; Vale anche procacciare ad altri credito, fede, autorità; e riferito ad ambascaitori ed inviati Munirli di CREDENZIALI (v. q. v.)''. L’ultima volta che avevo chiesto un accredito stampa era per il concerto degli Shellac al Lokomotiv di Bologna. Sono sempre stato molto sfortunato con gli Shellac, non sono mai riuscito a sentirli dal vivo. La risposta dell’ufficio stampa era stata: ''Ciao ___, per la data degli Shellac non verranno concessi accrediti in quanto sul loro rider è espressamente scritto questo: “We don’t like guest lists. Our own mothers pay to see us play because they’ve got dignity and class and would never dream of asking us to work for nothing”. Lì per lì mi era sembrata una risposta figa, poi ripensandoci mi sono detto: “in fondo mica prendono meno soldi loro se qualcuno entra gratis, il cachet rimane identico”. Del resto permane l’idea che scrivere di musica sia come cagare di architettura, come diceva qualcuno. Un evento DIURNO ELITA / EXPOINCITTÀ LOUNGE (???) mercoledì sera in piazza Duomo a Milano è una cosa che non augurerei al mio peggior nemico. La gente a Milano si è completamente bevuta il cervello. Fuori da questo ex-albergo Cobianchi (mi immagino un luogo dove un tempo i barboni andavano con le puttane, e che ora ha riaperto per far sì che i barboni possano andarci con le puttane), un reparto mobile della Polizia di Stato mostra il pugno di ferro sulla città, costringendo gli organizzatori a spostare le transenne d’ingresso mezzo metro più in là. Uno stuolo di hipster accorre, agghindati in modi che per me rasentano il paranormale. All’interno:
1) il fonico ha le cuffie, e non si accorge che per i primi 15 secondi buoni una delle due casse principali non sta funzionando;
2) una ragazza fa un video agitando l’iphone al ritmo della musica per qualche secondo, come a voler creare un effetto distorto;
3) c’è uno spazio con una piccola mostra. Ci sono delle acqueforti molto belle, e una serie di pacchianate post-trash incomprensibili. Uno spauracchio mi cammina di fianco con una lunga gonna nera, stivali neri e una giacca nera appoggiata sulle spalle. Mi immagino fuori luogo a un funerale dell’Ottocento;
4) IOSONOUNCANE suona in maniera impeccabile. Apprezzo tantissimo quando si suona solo l’ultimo disco, dall’inizio alla fine, nello stesso ordine della tracklist dell’album. Se si suona bene, non c’è bisogno di dire neanche una parola, e così è stato. (L’altra metà di questo blog ha avuto un’esperienza diversa, un concerto finito blaterando contro il blaterante pubblico siciliano)
5) dopo IOSONOUNCANE suona East India Youth. Come me, l’85% dei presenti non deve averlo mai sentito nominare, dal momento che escono tutti fuori a fumare. Il ragazzo è inglese, veste in giacca e cravatta con un clima da 35 gradi. Si agita un sacco suonando contemporaneamente basso, tastiera, synth e macchinari vari. Suona un electro-pop abbastanza ballabile, la mandria di hipster è contenta. Io invece mi chiedo perché dovrei stare a sentire un tizio imbellettato più di me a un matrimonio, quando a casa mi guardo i video di un cantante completamente nudo che si spinge a forza una banana nel retto. A fine concerto la giacca da grigio chiaro è diventata grigio scuro per il sudore, l’effetto è piuttosto ridicolo. Mi chiedo anche che senso abbia far suonare come “gruppo spalla” un artista che porta il triplo di pubblico del nome principale sul cartellone. (Federico Pozzoni)