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ELIO E LE STORIE TESE "Live Mattorosso Festival Montebelluna TV 13-07-24"
   (2024)


ENRICO RUGGERI "Live Arena Megaplex Tortona AL 28-06-24"
   (2024)

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recensioni concerti

THE MINIATURES   "Live Borderline Londra 18-11-2006"
   (2006)

In un sabato di metà Novembre ci ritroviamo al Borderline di Londra, nel quartiere di Soho, per assistere al concerto dei Miniatures, anticipati dalla giovane band locale Kovak. La prima piacevole sorpresa della serata riguarda proprio il Borderline: un piccolo ma suggestivo locale (praticamente un pub molto ben attrezzato per la musica live) che, nel corso degli anni, ha avuto l’occasione di ospitare artisti di assoluto primo piano. Così, le foto affisse all’ingresso di questo piccolo gioellino nel cuore di Londra ci ricordano le performance di Mick Jagger, Debbie Harry, degli Skunk Anansie e degli Oasis che qui filmarono un loro videoclip ufficiale. I Kovak aprono lo show con assoluta energia. Chitarra, voce (femminile), basso, batteria e tastiere, per un sound chitarristico al punto giusto che non disdegna alcune influenze 60’s. I cinque sono evidentemente agli esordi (in più occasioni ricordano di andare a trovarli presso il sito internet), ma riescono ad entrare in sintonia con il pubblico, talvolta scherzando ed ironizzando come accade alla vocalist che prende coraggio, tra una canzone e l’altra, sorseggiando l’ottima birra locale. Uno dei momenti più ballerecci si ha quando cantano “Rockstar”, facendoci intendere di avere un buon feeling con la melodia, oppure con “I love the dancefloor”, truzza, elettronica, ma non disprezzabile. I Miniatures (che scopriamo essere attivi dal 2000) aprono la loro serata mentre quasi tutti gli spettatori sono al bancone facendo un po’ di slalom tra le pinte di birre. Come inizio non ci entusiasmano un granché, apparendo un po’ troppo commercialotti e facendoci ascoltare suoni ascoltati e riascoltati da un’infinità di band. Dopo alcuni brani, però, i musicisti producono una musica più acida e carica di energia. Le chitarre si liberano maggiormente in assoli poco radiofonici in cui emerge anche la loro bravura come strumentisti (“Little bird”). Spiccano il basso, una chitarrina abbastanza simile ai Franz Ferdinand e una tastiera semplice ma tosta. Quando sul finire eseguono “Dead flowers” (singolo che dà il nome all’album omonimo del 2006) si riesce a trovare il momento di mediazione tra pop e musica underground ed il pubblico risponde con una modesta approvazione. Dopo circa un’ora di fatica (eh già! Questo ormai sembra essere lo standard delle giovani band) arriva un frettoloso saluto ai presenti. Noi ci incamminiamo verso l’uscita. Chissà se sentiremo parlare in futuro dei Miniatures e dei Kovak. Nel frattempo mettiamo mano alla mappa di Londra; cerchiamo il simbolo Underground e improvvisiamo la giusta direzione per la metropolitana. In questo weekend non tutte le linee funzionano e la birra allegramente trangugiata ci disorienta non poco… ma… ecco l’insegna “the tube”, è un buon inizio... “mind the gap”, ok, forse ci siamo. (Gianmario Mattacheo & Silvia Campese)