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SIMPLE MINDS "Live Forum Milano 20-04-24"
   (2024)


DEPECHE MODE "Live PalaAlpitour Torino 23-03-24"
   (2024)

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BLUVERTIGO   "Live Rolling Stones Milano 13-01-2004"
   (2004)

Dopo una coda estenuante di circa un’ora, finalmente entro al Rolling Stone di Milano. Prima dei Bluvertigo, ci sono tre gruppi di supporto. Il primo di questi è il vincitore di un concorso ed il Dj si dimentica di dire il loro nome, bravissimi, peccato non potere dire altro. Gli altri due sono, rispettivamente, Caio Rosso e Stp. I primi, una brutta copia dei Subsonica, con una doppia voce che strizza l’occhio ai Linea77. “Vi prego, smettete” l’unica cosa che riesco a pensare. Il cantante è totalmente immedesimato in Samuel, anche lui è 'in piazza'. Il secondo è stato direttamente scongelato dagli anni ’80, si sentiva puzza di nafta: sono in pratica i Motley Crue all’italiana, molto più ridicoli. Non voglio tediarvi ulteriormente. Dopo tutto questo baillame arrivano i Bluvertigo; aprono il concerto con la colonna sonora de 'Il padrino', stupendo arrangiamento. Tra varie battute sul sciogliersi/nonsciogliersi della formazione, mi gusto le varie hit della band, si passa da “Complicità” a “Fuori dal tempo” a “La Crisi” e così via. La performance, non è, ahimè, una delle migliori. Morgan sbaglia praticamente una parola su due. Il resto della band sembra che non avesse mai suonato prima. Non mi altero, in fondo è anche gratis e mi sono sempre piaciuti, fino al momento in cui Morgan esclama: ”ma come fatte ad essere contenti? Con ‘sta c..zo di legge antifumo?”. Non potevo aspettarmi un tale registro da chi, con l’ immagine del giovane artista 'bohemiene', ci ha campato e poi mi fa questa uscita. Per non parlare dei loro “abiti di scena”. Delusione. Il massimo del trash è stato raggiunto quando, dopo la pausa, Morgan è tornato sul palco fumando con aria sprezzante, ma non appena ha visto la security ha spento la sigaretta. Che tristezza non prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Morgan, Livio, Andy, Sergio, niente più vertigini per voi. Solo tanto blue. (Matteo Preabianca)