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MAURO PAGANI "Live Piazzetta Marconi Alessandria 20-06-25 "
(2025)
Alessandria organizza nel suo centro storico un concerto di Mauro Pagani e la sua band, con l’intenzione di celebrare l’album forse più amato dai fan di Faber, ovvero quel “Creuza de ma”, uscito nel 1984. In passato Pagani confessò che il disco nacque insieme a De Andrè pensando di scrivere più un romanzo di avventura, rispetto a un’opera musicale.
Il perché Mauro Pagani si sia buttato in questa esperienza è presto detto: “Creuza de ma” è un album che esce sotto il nome di Fabrizio di Andrè, ma che fu scritto a quattro mani con il polistrumentista nato a Chiari, quasi 80 anni fa. Nello specifico Pagani scrisse interamente quelle musiche, rimaste nelle orecchie degli ascoltatori, su cui il cantautore genovese piazzò le sue inconfondibili liriche.
Da questa premessa, Pagani e la sua band hanno avviato un percorso di rivisitazione o, meglio, di celebrazione di quell’album, aggiungendo alcune note extra “Crueza”, con brani dello stesso Pagani solista, unitamente a cover care al protagonista di questa serata.
Le cose non sono per nulla improvvisate, dal momento che sul palco sono presenti ben sette musicisti di caratura nazionale, a testimoniare che la celebrazione merita la massima attenzione e rispetto.
Dal canto mio, ammetto di uscire di casa con quella flemma tipica di chi non sta andando al concerto della vita; quando mancano circa un paio di minuti alle 21.00, salgo in macchina, per dirigermi a un concerto programmato proprio in quel preciso momento. Confidando in un ritardo accademico, riesco anche a non perdermi una nota dell’esibizione, godendomi tra l’altro l’insuperabile afa cittadina.
E lo abbiamo detto, è “Creuza de ma” che si erge a protagonista della serata. I brani sono accolti con immediata partecipazione, dimostrando che la freddezza alessandrina può essere anche incrinata se toccata con le corde giuste.
Sul palco veri professionisti. La sezione ritmica non perde un colpo con Joe Damiani (batteria e percussioni) e Max Gelsi al basso. Ma Eros Cristiani (tastiere e pianoforte), Mario Arcari (fiati) e Elena Nulchis (cori) sono tutt’altro che comprimari.
Quando parte “Don Raffaè” (dall’album “Le nuvole) il grigiore alessandrino è definitivamente scomparso e il pubblico pare avere un atteggiamento partenopeo… ma a noi rimane orgogliosamente l’afa!
Del Pagani solista, ci piace ascoltare “Davvero davvero”, canzone che, peraltro, nacque da una collaborazione con Faber, ma è ancora toccante un secondo estratto da “Le nuvole” quando la band suona “La domenica delle salme”, mentre con “Domani” forse si ascolta una delle più intense canzoni dell’ex violinista della PFM.
Ma è “Creuza de ma” che riesce a far cantare tutte le vie del centro di Alessandria. Qui Pagani è accompagnato magistralmente dalla band in uno dei pezzi più iconici e riconoscibili della carriera di Fabrizio De Andrè.
Al rientro, la band tira fuori la cover di “Forever young”. Noi, aggrappati come con l’attack alla musica degli anni ’80, pensiamo subito agli Alphaville, anche se sono le note di Bob Dylan quelle suonate dalla band (“ … E’ una canzone che non scritto, ma che mi sarebbe piaciuta scrivere!!!”). Mauro Pagani la dedica a tutto il pubblico, quale auspicio di giorni migliori. Poi parte “Impressioni di settembre”, ovvero l’inno della PFM di cui Pagani fu membro originario.
Arrivano i saluti finali e un sincero “Mi avete commosso … grazie davvero” e poi l’esortazione a non mollare e fare di tutto per fermare l’atroce genocidio di Gaza. (TESTO E FOTO: GIANMARIO MATTACHEO)