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!!! (CHK CHK CHK)   "Live Spazio 211 Torino 28-03-2007 "
   (2007)

Vogliamo introdurre il concerto dedicando a Spazio 211 di Torino gli onori che merita: infatti è da ormai diversi anni che assistiamo al “risorgimento tout court” di Torino, e Spazio211, in ambito musicale, si pregia di aver organizzato eventi dal notevole valore qualitativo, partecipando attivamente anche ai festival estivi, e non solo! Entrando nell’accogliente locale, infatti, si possono notare i poster di alcuni concerti, la cui realizzazione è ad opera di Malleus (www.malleusdelic.com), laboratorio grafico che spazia “dalle copertine di libri, riviste, cd o lp , alle t-shirt, spille, adesivi, flyer... tutto ciò che ha a che fare con la musica, l'illustrazione fino ad arrivare ai video”. Insomma, può essere solo un dettaglio, ma lo riteniamo importante per rilevare la volontà di interagire con le diverse essenze creative presenti sul territorio, nonché la volontà di cercare tenacemente di emergere dalla grigia e uniformata realtà che ci viene sciorinata e da cui troppo spesso, pigramente, ci facciamo sopraffare. È in questo apprezzato locale che ci accingiamo ad assistere al concerto dei !!! (newyorchesi di adozione, ma californiani di origine), in tour per presentare l’ultima allegra fatica discografica. Proprio nel capoluogo piemontese, avevamo sfiorato il loro incontro nel 2004, in occasione del tour che lanciava “Louden up now”, quando decidemmo, invece, di trascorrere l’intera giornata musicale con gli Stooges di Iggy Pop (vedi scheda concerto). Ahimé, scoprimmo solo successivamente che l’ottima organizzazione prevedeva il collegamento tra i diversi eventi con un bus navetta (wow, fantastico! Un festival itinerante!). Ma chi sono questi "!!!"? Abbiamo imparato, nel frattempo, a pronunciarne il nome (CHK CHK CHK), tuttavia questo non ci ha aiutato un granché, ma soprattutto abbiamo familiarizzato con il loro sound. Gli otto (beh, davvero numerosi) musicisti nascono nel boom del funk punk, genere musicale che, a partire dal 2003/2004, ha generato una serie di band, l’una più clone dell’altra. L’idea di partenza non era affatto male: coniugare la forza e l’energia del punk con le caratteristiche danzerecce, tipiche della musica funk. Invero, oltre ai protagonisti della serata, da tale nuovo genere musicale sono nate una serie di band senza dubbio interessanti, come ad esempio i Rapture o gli ancora più danzerecci The Music, per arrivare ai Radio 4, o LCD Soundsystem. Purtroppo, però, stiamo parlando di band la cui seconda prova in studio si è rivelata inferiore rispetto all’esordio. E a questa affermazione non ci sentiamo di sottrarre i CHK CHK CHK, il cui “Myth takes” (invero terzo capitolo in studio dei californiani) perde un po’ d’incisività se paragonato al più brillante “Louden up now”, suo predecessore del 2004 che ha determinato lo loro esplosione planetaria, ma che annovera almeno una traccia epica e divertente come “Bend over Beethoven”. Ma la prova viene sempre fornita dall’evento live, ed è soprattutto il confronto con il pubblico che la band deve superare. Alle 23.00 in punto gli otto musicisti di Sacramento arrivano sul palco per iniziare un live set fatto di salti, incitamenti, grida tribali e molta adrenalina. Ciò che balza subito agli occhi è che, degli otto componenti della band, nemmeno uno ha le fattezze e le pose da grande star; sembrano tutti i classici vicini di casa (attenzione non ci riferiamo ai Backstreet boys) che improvvisano un pezzo davanti a quattro amici, all’interno di una caciarosa festa di compleanno. Quello che mettono in piedi è uno show estremamente fisico (nonostante sul piccolo palco ci stiano tutti a fatica) in cui Nic Offer, un vero animale da palcoscenico con voce modellata su quella di Joe Strummer, non risparmia energie ed è bravo a coinvolgere il pubblico: “…I say Grazie, you say Prego … I say grazie, you say prego…”. Sul palco c’è grande armonia e nessuno intende rubare la scena all’altro; non esiste un vero e proprio leader e per ciascuno, all’interno degli ottanta minuti di concerto, si apre qualche momento di gloria. La band ha dimostrato di realizzare uno spettacolo coinvolgente e credibile (si capisce che si sono fatti un bel po’ di gavetta dal vivo) e la loro spontaneità si è rivelata il loro vero elemento di forza, tanto che ci fa chiudere un occhio verso una certa monotonia dei pezzi, in effetti un po’ troppo simili a sé stessi. Concludendo, la band ha dimostrato di saper resistere al movimento che ha contribuito a creare e, soprattutto, alla prova on stage, il tutto reso più facile dall’ottimo giovane ed eterogeneo (per età e stile) pubblico torinese, col quale ci siamo fusi lanciandoci nel ballo sfrenato in scarpe comode, come già annunciato da Spazio 211 nella presentazione del gruppo alla pagina on line (www.spazio211.com ), dedicata ai numerosi eventi live. (Silvia Campese & Gianmario Mattacheo)